venerdì 20 settembre 2013

Macabro Dedicato

SI PUÒ MAI ESSERE CONTENTI, QUANDO QUALCUNO MUORE?

di Tetragramma Sardo
(re-blogged from:
Archeologgia Nuraggica)
Forse sì, ma è decisamente e terribilmente illecito, non è certamente considerato un bel modo di sentire e non si può assolutamente confessarlo ad alcuno: si farebbe ribrezzo proprio a tutti, nessuno escluso… Del defunto, chiunque egli sia stato, si deve sempre e obbligatoriamente parlare bene (e non devono trapelare mai le vere cause della morte), se ne deve sentire il triste vuoto lasciato nella Società e la grave mancanza per la comunità intera, si deve mostrare cordoglio e comprensione per i parenti che gli sopravvivono, anche se – nella realtà – non si prova alcunché di negativo, anche se si dovrebbe ammettere che, più realisticamente, ci si sente finalmente liberati da un peso, da un equivoco, da fastidiose pastoie.

Ci si deve mostrare tristi anche se il defunto era stato tanto perfido ed ignobile quanto malevolo ed incapace, per tutta la sua inutile e dannosa vita malintesa, per cui ha davvero fatto un grande favore a tutti con il suo provvido seppur tardivo levarsi di torno, finalmente. 
Nessuno lo ammetterà mai, questo.  
(Forse ci sarà appena qualche sussurro, ma solamente in camera caritatis, e solo con il proprio più intimo amico ed in assoluta e provata assenza di testimoni e di strumenti di registrazione…)
Trovo che questo sia un modo ipocrita di comportarsi, conformandosi ad un uso comune fatto di falsità e spesso di servilismo. 
Ma – comunemente – è considerato d'altro canto un poco elegante oltraggio vigliacco l’atto di esprimere la propria fondata opinione negativa sul cadavere ancor caldo del defunto perfido incapace.
Per cui, si può anche desiderare di ballare con sfrenata esultanza sulla tomba dell’oppressore sfruttatore, o anche solamente aggressivo rompicoglioni, farabutto in malafede, malevolo e disonesto, ma non si può, né si deve assolutamente farlo, perché “inelegante”, “ingeneroso” e – soprattutto – “codardo ed incivile”.

Cioè accade proprio questo: un vero  personaggio iniquo, nero d’animo come la pece, si è comportato magari malissimo per tutta la propria vita con tutti – nessuno escluso – anche se con alcuni più e con altri meno e si gode dal feretro le più eleganti e servili esequie funebri accorate e leccaculo, accompagnate dal rammarico di coloro che ne sentiranno esacerbati  il vuoto lasciato per il resto della vita.

Mentre tutti quei poveri disgraziati che hanno per lunghissimi anni dovuto subire ripetuti torti vigliacchi, innumerevoli furti arroganti, continue angherie sfacciate e quanto di peggio un essere del genere abbia potuto sfacciatamente escogitare per tormentarli finché era in vita, devono trattenersi dal manifestare il proprio sollievo in occasione della loro tanto sospirata liberazione…

Ma sono esistiti casi in cui detta esultanza è stata espressa. A notte fonda, furtivi come criminali ricercati, ridotti ad ombre prudenti e silenziose, quegli sparuti esseri che hanno osato farlo, si sono incontrati – non senza qualche sorpresa e qualche iniziale palpitante timore – quasi ectoplasmi impalpabili, sulla tomba del perfido coglione defunto di turno. L’ora scelta è – solitamente – quella delle 04:30 del mattino, in cui quasi nessuno è più o ancora in giro, in cui il turno di guardia di notte delle forze dell’ordine è già finito e quello di mattina non è ancora operativo.
Ed è allora, proprio allora, che si è scatenato qualche cosa simile ad un sabba infernale, un antico tripudio erotico latino, una disinibita danza selvaggia di giulebbe nella semi oscurità del crepuscolo, che toglie i colori e le forme agli oggetti ed alle persone, ma riempie vieppiù i gesti di significato. 
Sono essi esseri vigliacchi? Sono forse esseri bassi ed immorali che portano offesa all’Etica ed al Pudore? Ledono essi forse qualcuno o qualche intoccabile diritto? 
Nella penombra colpevole, quando l'ombra è ambra, non si distingue, non si sa ...
Non ledono alcunché, andiamo. Questo va ammesso …
Sono persone che hanno sofferto (poco, o molto) per le parole, le opere ed i pensieri di qualcuno. Sono persone finalmente libere da quelle malefiche, irresponsabili o solo fastidiose influenze appiccicose come assa fetida e melassa.
Non sarà né bello, né educativo, quello che fanno, né particolarmente utile alla Società. D’accordo.
Ma quanto è utile a loro stessi, alle loro coronarie distese, ai loro riccioli finalmente biondi ed alla loro complessione, finalmente rosea, tonica e trofica! Finalmente liberi.
Udite, uno, udite, tutti: un perfido coglione è morto, signori! Gioite insieme a noi!
Ha reso questo Mondo un posto più bello e più pulito, solo col togliersi di torno!

No: pensandoci  bene, non è giusto dirlo. Si può pensarlo, certamente, ma non è giusto dirlo.
Anche perché – in fondo – più spesso si tratta di persone piccole ed insignificanti, che ci hanno anche molto infastidito con le loro idee petulanti  e dannosamente errate, quasi sempre espresse in modi inopportuni  e fastidiosamente riprese dalla loro platea pedissequa e servile di ottusi nani mediocri.

Ma – appunto – si tratta di dettagli: è venuto meno solamente uno degli amplificatori, uno dei tanti altoparlanti dell’Idea Errata. Ma quanti altri ne restano a predicare attivamente (alcuni persino sapendo bene quello che fanno, agendo per interesse politico ed economico personale!) il concetto falso, l’interpretazione errata della Realtà, una Storia tutta inventata di sana pianta, l’asservimento della Scienza alla Politica, in nome di un malinteso e fantascientifico senso di libertà ed  indipendenza nel quale molti gonzi credono perdutamente e con passione?

Quindi non  conviene manifestare per intero il proprio pensiero. 
Ma non perché, come certamente sosterrebbero tutti i conformisti benpensanti, il farlo sia cosa improba e condannabile. 
Bensì perché – se davvero di persona piccola ed insignificante si è trattato – non è giusto darle troppa importanza facendo credere che abbia meritato un nostro epitaffio.

Amico mio, se - a questo punto - ti vengono in mente alcuni nomi in particolare, che siano nomi grandi o piccoli, o comunque particolari, voglio che tu sappia che il problema è tutto tuo: hai una fantasia veramente bacata o iperattiva, vai da uno psichiatra, è meglio…
Io ho in mente i miei nomi preferiti, ma non te li dico.